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Kenya - Nelson, una storia a lieto fine

20 Maggio 2006

"Nelson ha nove anni, o forse ne ha otto o dieci…In effetti nessuno sa con precisione quando sia nato, neanche la sua famiglia. Nelson era uno dei tanti, troppi bambini del Kenya che viveva per le strade della città di Meru, alle falde del monte Kenya. Viveva chiedendo l’elemosina e sniffando la colla per non sentire la fame. Ma Nelson è anche un bambino fortunato. Ha trovato accoglienza presso un centro che si occupa del recupero, della riabilitazione, ma soprattutto dell’educazione dei ragazzi di strada.

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Nella sua nuova casa ha trovato una famiglia composta da altri 200 ragazzi, dagli insegnanti e da tanti volontari italiani che vanno in Kenya a dare una mano. Circa due anni fa ha cominciato a frequentare la scuola e si è scoperto uno studente modello, attento, estremamente curioso e intelligente. Non c’è da stupirsi, visto che il sogno di Nelson è di diventare un maestro. Le sfortune di questo bambino dai profondi occhi scuri e dal sorriso dolcissimo non sono però finite, ma semmai appena cominciate. L’anno scorso, in seguito ad un incidente durante una corsa, abbiamo scoperto che Nelson è affetto da una ostiomelite congenita che si stava letteralmente mangiando l’osso della sua gamba sinistra. Ci sono voluti quasi sei mesi di cure antibiotiche per ridurre prima e arrestare poi l’infezione. La malattia però aveva fatto in tempo a rovinare, forse definitivamente, la tibia. Si è pensato alla mossa successiva, trovare degli specialisti in ortopedia che provassero a operare il bambino. Una fortunata coincidenza ha voluto che proprio in quel periodo, fine gennaio 2006, un gruppo di ortopedici italiani si trovasse all’ospedale di Nyeri, solo 200 km da noi. Siamo partiti con Nelson e sua nonna e siamo riusciti a far operare il bimbo appena in tempo, proprio il giorno della partenza dei medici italiani per tornare a casa. Lo scopo dell’intervento era quello di coprire la ferita, nella speranza che i tessuti sottostanti si rigenerassero. Una speranza che purtroppo è rimasta tale: l’osso era troppo compromesso. Nelson aveva bisogno quindi di un intervento più radicale. A questo punto sono entrate in gioco le competenze e il supporto tecnico degli esperti di Filo diretto Onlus e del Gruppo Filo diretto che, grazie alla telemedicina hanno potuto mettere in contatto i nostri dottori con i medici ortopedici in Italia. Attraverso lo scambio di materiale radiografico e svariate consulenze telefoniche, si è giunti alla conclusione che il bambino, che si era ipotizzato in un primo tempo di far venire in Italia per l’operazione, potesse essere operato anche in Kenya. La scelta di lasciare il bambino in Kenya è stata a lungo ponderata, ma alla fine motivata dall’individuazione di un ospedale di Nairobi, esperto in cure ortopediche, che assicurava lo stesso tipo di intervento che Nelson avrebbe subito in Italia, ma a casa sua, con sua nonna al fianco e con la possibilità di fare la convalescenza sicuramente più serena. L’operazione è riuscita e a distanza di quasi tre mesi, Nelson è tornato a una vita normale, circondato dai suoi compagni e amici. Va regolarmente a Nairobi per i controlli, naturalmente la strada è ancora lunga, anzi lunghissima. Bisognerà vedere se l’osso ricresce e ci vorrà del tempo, ma intanto ho lasciato un bambino che è tornato a sorridere e che gioca a calcio con le stampelle nel cortile della sua scuola, anche se utti speriamo ora di vederlo un giorno tornare a correre senza".

Valentina Picco
Volontaria

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